Il gomito è l’articolazione formata dall’estremità inferiore dell’omero e dalle estremità superiori di radio e ulna. L’omero nella sua porzione inferiore presenta una zona centrale, costituita dal capo dell’omero e dalla troclea omerale, che consente all’omero di articolarsi con le altre due ossa coinvolte; su entrambi i lati di questa regione sono presenti due prominenze ossee, l’epicondilo (esternamente) e l’epitroclea (internamente), sulle quali si inseriscono vari muscoli che permettono i movimenti dell’avambraccio, del polso e della mano.
- I movimenti di estensione delle dita e del polso avvengono grazie ai muscoli epicondiloidei, che originano dall’epicondilo
- I movimenti di pronazione (la rotazione dell’avambraccio che si compie per svitare usando un cacciavite con la mano destra) e di flessione delle dita e del polso avvengono grazie ai muscoli epitrocleari, che originano dall’epitroclea.
- Altri importanti muscoli che si inseriscono sul gomito sono il bicipite brachiale ed il brachiale che permettono il movimento di flessione del gomito (avvicinare la mano al capo) e di supinazione dell’avambraccio (la rotazione dell’avambraccio che permette al palmo della mano di rivolgersi verso l’alto) ed il tricipite brachiale posteriormente, che permette il movimento di estensione del gomito (allontanare la mano dal capo).
I tendini (che sono le terminazioni con cui un muscolo aderisce all’osso ) possono essere soggetti ad infiammazione: in particolare si tratta di tendinopatie ossia patologie dei tendini croniche da sovraccarico (epicondilite ed epitrocleite) . Possono verificarsi inoltre patologie infiammatorie acute di solito traumatiche di alcuni tendini ( tendinite del tendine distale del bicipite, tendinite del tendine distale del tricipite).
Epicondilite
Sindrome dolorosa che si manifesta nell’area laterale del gomito, causata da degenerazione tendinea e sovraccarico funzionale dei muscoli epicondilei, che come abbiamo detto sono responsabili dell’estensione di polso e dita ( il più colpito è l’estensore radiale breve del carpo). L’epicondilite coinvolge soggetti con età media compresa 35-50 anni e colpisce generalmente l’arto dominante. Benché sia spesso associata ad attività sportive che richiedono estensione del polso ( tennis, judo, karate, scherma , baseball, ecc), può presentarsi anche in soggetti lavoratori che eseguono movimenti dell’avambraccio e azioni di presa della mano ripetuti (casalinghe, idraulici, imbianchini, musicisti, cuochi, impiegati). Esistono tre stadi: nel primo stadio è presente infiammazione ma non lesioni del tendine, nel secondo stadio compare un’iniziale degenerazione tendinea che nel terzo stadio peggiora e determina deficit funzionale e dolore anche a riposo.
Epitrocleite
Sindrome dolorosa che si manifesta sul lato interno del gomito causata da degenerazione tendinea e sovraccarico funzionale dei muscoli epitrocleari che consentono di ruotare la mano all’interno ( pronazione) e flettere polso e dita. Maggiormente coinvolto il tendine congiunto radiale costituito dai tendini del pronatore rotondo e del flessore radiale del carpo. L’epitrocleite si verifica nei soggetti che svolgono ripetutamente attività che richiedono flessione polso e pronazione dell’ avambraccio ( giocatori di golf, operai, ecc). Molto meno frequente dell’epicondilite, presenta spesso una neuropatia associata per la stretta vicinanza con il nervo ulnare.
Tendinite del tendine distale del bicipite e Tendinite del tendine distale del tricipite
Entrambe queste tendiniti sono in genere patologie acute traumatiche che causano dolore ed infiammazione a livello del gomito, dove si inseriscono i capi distali di questi tendini. In alcuni casi durante un grosso trauma si può verificare la rottura parziale o completa di questi tendini.
Diagnosi delle tendiniti del gomito
La diagnosi si effettua tramite test clinici effettuati dallo specialista confermati poi da studi ecografici , radiologici e di risonanza magnetica nucleare. La localizzazione della sede di dolore ( laterale o mediale) di per sé indirizza ad un sospetto diagnostico di epicondilite o di epitrocleite.
Trattamento delle tendiniti di gomito
Sebbene le forme gravi e croniche di epicondilite ed epitrocleite possano richiedere intervento chirurgico, il trattamento conservativo permette la guarigione nella maggior parte dei casi. Per ridurre l’infiammazione e il dolore possono essere utili il ghiaccio, i farmaci antinfiammatori non steroidei, le infiltrazioni (cortisone, prp) e la terapia strumentale ( ionoforesi, ultrasuoni, onde d’urto, ecc ).
Il gomito va tenuto a riposo con gomitiera elastica che garantisca perfetta aderenza all’arto e che consenta lo scarico per l’epicondilo o per l’epitroclea.
Appena possibile si inizieranno esercizi di mobilizzazione passiva ed attiva assistita, cosi come la massoterapia decontratturante, lo stretching e il potenziamento muscolare fino al recupero della forza e della coordinazione.
Il
trattamento chirurgico
prevede in linea generale l’asportazione del tessuto degenerato e può essere svolto in artroscopia, a cielo aperto o per via percutanea. Anche dopo l’intervento chirurgico è necessario stabilire una graduale ripresa, far uso del tutore e seguire le indicazioni di riabilitazione. Nel caso degli sportivi, per recuperare la piena funzionalità e il gesto atletico sono necessari 3-6 mesi.