La patologia artrosica nel ginocchio (gonartrosi) può presentarsi in uno o più compartimenti di questa grande articolazione (artrosi mono-bi-tricompartimentale). Si parla quindi di:
- Artrosi femoro-rotulea se viene interessata l’articolazione tra femore e rotula.
- Artrosi femoro- tibiale mediale se viene interessata la porzione di articolazione tra femore e tibia, situata nella parte interna del ginocchio.
- Artrosi femoro-tibiale laterale se viene interessata la porzione di articolazione tra femore e tibia, situata nella parte esterna del ginocchio.
L’artrosi femoro-rotulea può presentarsi da sola o in associazione con artrosi degli altri compartimenti, interessa maggiomente le donne oltre i 55 anni rispetto alla popolazione maschile ed è caratterizzata dalla degenerazione cronica delle cartilagini che rivestono sia la rotula (osso sporgente e palpabile che si trova nella parte anteriore dell’articolazione del ginocchio) che la troclea femorale (scanalatura del femore in cui la rotula scorre come in un binario).
L’artrosi femoro-rotulea è causa di dolore anteriore di ginocchio, localizzato in corrispondenza dell’interfaccia tra rotula e femore, che si manifesta soprattutto in carico a ginocchio flesso (salendo le scale, accovacciandosi, camminando su terreni sconnessi).
Cause
Il meccanismo eziologico dell’artrosi femoro-rotulea è ancora poco conosciuto, ma si ritiene che comprenda fenomeni meccanici, biochimici, cellulari, genetici e immunologici. Le cause possono essere suddivise in:
- Cause idiopatiche, non conosciute ( artrosi primaria)
- Cause secondarie: in questo caso la degenerazione artrosica si sviluppa in seguito a precedenti condizioni o patologie, tra cui:
- Fratture del femore , della tibia, o della rotula
- Rottura dei legamenti o dei menischi
- Instabilità e lussazioni della rotula
- Malallineamento dell’arto inferiore ( varismo, valgimo)
- Condropatia
- Precedenti interventi chirurgici
- Traumi
Si devono inoltre tenere in considerazione i fattori di rischio di sviluppare osteoartrosi, tra cui:
- l’età;
- il sovrappeso e l’obesità;
- le malattie reumatiche, come l’artrite reumatoide;
- la predisposizione individuale (fattori familiari e genetici);
- uso eccessivo dell’articolazione (overuse/sovraccarico);
- lavori che richiedono il mantenimento prolungato di posizioni specifiche.
Sintomi
L’artrosi femoro-rotulea può essere responsabile di diversi sintomi, in base alla sua evoluzione nel tempo e all’eventuale coinvolgimento di altri compartimenti del ginocchio. I sintomi caratteristici di osteoartrosi sono:
- il dolore: come abbiamo detto, è un dolore sordo nella regione anteriore del ginocchio che si accentua durante il carico con ginocchio in flessione ( scale in salita, stazione seduta prolungata, piegamenti a ginocchia flesse). Nelle fasi iniziali il dolore è discontinuo e si alternano dei periodi di benessere a periodi di riacutizzazione, mentre nelle fasi tardive (più gravi) il dolore è continuo ed è spesso presente anche a riposo;
- la rigidità che rende difficile estendere o flettere completamente il ginocchio;
- l’instabilità che provoca la sensazione di cedimento del ginocchio;
- gli scrosci articolari : scricchioli durante i movimenti del ginocchio, spesso accompagnati da dolore;
- Il versamento articolare, ossia l’accumulo di liquido nel ginocchio.
Diagnosi
Il percorso diagnostico per artrosi femoro-rotulea prevede la visita dallo specialista, la raccolta dei sintomi, la localizzazione del dolore e la valutazione del ginocchio attraverso l'esame obiettivo, a cui fa seguito l’esecuzione di esami strumentali, tra cui la radiografia , che rimane un importante esame di riferimento per verificare il grado di artrosi e la comparsa di alterazioni ( restringimento dello spazio articolare, presenza di osteofiti, sclerosi dell’osso sottostante).
La risonanza magnetica nucleare è un esame di secondo livello che consente di studiare il grado di usura delle strutture articolari, la degenerazione dei menischi e della cartilagine e di chiarire l'entità dell’assottigliamento.
Trattamento
Il trattamento di tipo conservativo per artrosi femoro-rotulea ha come obiettivo il controllo del dolore e il ripristino della funzionalità articolare. Si avvale di misure di carattere generale, quali la riduzione del peso corporeo e le modifiche dello stile di vita. Un valido ausilio è costituito dalla fisioterapia, utile per rinforzare la muscolatura che stabilizza il ginocchio e migliorare la mobilità articolare. Il trattamento farmacologico prevede la somministrazione di farmaci anti-infiammatori non steroidei e le infiltrazioni con corticosteroidi, acido ialuronico, ecc.
Tra i trattamenti conservativi da abbinare ai farmaci per il controllo del dolore e dell’infiammazione ci sono anche le ortesi specifiche per le ginocchia, in particolare le ginocchiere per la stabilizzazione rotulea che , oltre a sostenere il ginocchio, favoriscono il corretto allineamento tra rotula e femore, limitando “sfregamenti” potenzialmente dolorosi.
Il trattamento di tipo chirurgico è indicato nelle forme avanzate di artrosi del ginocchio che non rispondono più a trattamenti di tipo conservativo. Esistono diversi trattamenti, la cui scelta dipende dal grado di artrosi e dai sintomi, oltre che dalle aspettative e dallo stile di vita del paziente: la pulizia e la correzione di condizioni preartrosiche in artroscopia, la correzione dei malallineamenti tramite osteotomie, la sostituzione dell’articolazione con protesi femoro-rotulea o con protesi totale nei casi di maggior coinvolgimento articolare.